martedì 17 maggio 2016

Lo specchio (lontana da casa, ma pur sempre... a casa)




“- Chi sei?”
  Nessuno... Ma il profumo unico, potente e doloroso del fiore di ciliegio mi inebria, dell'estate che pullula di linfa vitale, l'odore della vacanza vittoriosa, l'odore di casa... È il profumo della nostalgia di casa, che mi seguirà per sempre..
Per me, l'estate non sarà mai più felicità pura... Sarà invece uno stato di mancanza, di lotta esistenziale e di prova identitaria.
   È la domanda a cui devi sempre tener testa, mentre colui che domanda, non conosce la fretta con cui, in un secondo devi comporre le coordinate di un destino, presentarti con esattezza il percorso umano e professionale, ma soprattutto convincere chi hai davanti, che attraverso tutto ciò che sei, con vittorie e sconfitte, sei uguale a lui, sei suo simile e che può tendere la mano, senza timore, per conoscerti.
   L'esercizio alla sincerità non è semplice, perché nasconde dentro ad esso la tua gente: sono rumena, sono...
 Ho seguito mio marito in carriera, cercando con le mie forze di rifarmi io stessa la carriera professionale. Sono professoressa, e dopo decine d'esami,  difficili, complicati, impossibili, insegno... Al mio liceo, già da quando ero a casa ero molto apprezzata dai miei allievi, che ho sempre trattato come colleghi nell'atto educativo.
Ciò su cui ho sempre radicato le mie basi sono la professionalitá, la serietà e il rispetto per me stessa innanzitutto, e per tutto ciò che mi circondava.
 È forse la ricetta per il successo? No! Sicuramente!
Per un immigrato l'immagine si costruisce attimo per attimo, è come se stessi rompendo continuamente lo specchio che contiene la tua immagine anteriore, perché non corrisponde più alla realtà del momento e alle aspettative...
 Ma se rompendo lo specchio perdi l'aspetto che hai composto con tanta fatica, come fai poi a ritrovare fra i pezzi, i frammenti che ti raccontano così come sei? Allegra, comunicativa, umana...
Mentre poi colui che sta davanti a te, distratto da qualcos'altro, non ti nota neanche lì inginocchiata, intenta a raccogliere con le dita insanguinate i brandelli della tua vita, soffiando via la polvere dai ricordi e l'amore di quelli che hai lasciato a casa ad aspettarti, raccogliendo frettolosamente la speranza e l'illusione, la fiducia riposta in te, il dovere santo di una madre...
Colui che sta di fronte a te non vede, ma non perché non desidera farlo, ma perché che stai crollando lo sai solo tu, e così inginocchiata nel pensiero, come sei, ti asciughi le lacrime che ti ribollono dentro, ti rialzi rapida senza che nessuno se ne accorga, come una guerriera, stringi i fiori estivi fra le braccia, sorridi, e dici semplicemente: sono Ioana!
   Il filosofo romano Seneca, diceva che per alcuni il bene si manifesta nelle gioie intense della vita, per altri in momenti tristi e difficili, uno è padrone sulla benevolenza della sorte, un altro prova ad addolcirne la crudeltà: entrambi sono però forme di bene, anche se uno ha attraversato un sentiero liscio e piacevole, mentre l'altro una strada arida.
Contano il tipo di bene che ti accompagna, i mezzi e l'attitudine con la quale attraversi la vita, la capacità di relazionarti, di crearti e d'imparare in ogni momento a credere in te stesso e negli altri, ad essere degno e umano allo stesso tempo.
“- Chi sei?”
E mi inebria l'odore unico, potente e doloroso del fiore di ciliegio, dell'estate che pullula di linfa vitale, l'odore della vacanza vittoriosa, l'odore... come se avessi ritrovato un momento, qui lontana da casa ma pur sempre....a casa...




Uguaglianza


Il mare gocciola

Sofferente

Abbissi senza senso

Portano a riva

Da voragini umane

Il dolore

- Chi sei?    


                     
                                                                                                  D.V.

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